Italy,
21
Aprile
2016
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13:20
Europe/Amsterdam

Viaggi sostenibili nel 2016

Campeggio, protezione della flora e fauna locali e volontariato: ecco cosa vuol dire viaggio sostenibile per i consumatori di oggi

Italia, 21 aprile 2016 - In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2016, Booking.com, il leader mondiale nel settore delle prenotazioni che permette ai viaggiatori di accedere alla più vasta scelta di strutture ricettive, ha rivelato i risultati del Sustainable Travel Report[i], un sondaggio condotto a livello globale sul significato di viaggio sostenibile, per capire qual è la percezione delle strutture ecosostenibili e cosa c’è in serbo per i viaggiatori attenti alle tematiche ambientali.

Cosa vuol dire verde?

Solo il 42% dei partecipanti al sondaggio hanno risposto di considerarsi viaggiatori attenti alla sostenibilità, con una percentuale che raggiunge il 72% tra i cinesi e che scende fino al 25% tra i giapponesi. Ciò dimostra come ci sia parecchia differenza in ciò che si intende per “viaggio sostenibile”. Circa la metà dei partecipanti (il 56%) ha preso in considerazione l’idea di soggiornare in una struttura eco-sostenibile, e più di due terzi (68%) hanno affermato che sarebbero più propensi a scegliere una struttura, se sapessero che questa è eco-compatibile. Tuttavia, poco meno di due terzi (il 65%) afferma di non aver soggiornato, o di non sapere se ha soggiornato in una struttura eco-friendly. Per quanto riguarda coloro che non hanno programmato di soggiornare in una struttura del genere nell’anno a venire, il 39% ha risposto che il motivo è che non sapeva nemmeno che strutture di questo tipo esistessero. Questa motivazione è ancora più elevata tra i giapponesi (43%), i neozelandesi (39%) e i tedeschi (46%).

La compensazione per le emissioni di CO2 dei viaggi aerei è stata identificata dal 32% dei partecipanti come viaggio sostenibile, mentre il 22% ritiene che viaggio sostenibile significhi soggiornare in un contesto naturalistico, come una riserva o un parco nazionale. Il 16% dei partecipanti considera il campeggio come un tipo di viaggio eco-compatibile, e poco più di una persona su dieci (il 14%) ritiene che invece viaggiare in maniera sostenibile sia recarsi in una destinazione in cui si può interagire con la flora e la fauna locali.

Al di là della natura, anche le attività altruiste sono considerate sostenibili, per esempio l’acquisto di artigianato e cibo locale (secondo il 35% dei partecipanti), il volontariato presso le comunità locali (per il 14%), nonché il soggiorno presso comunità indigene allo scopo di conoscerne la cultura (per il 12%).

Scetticismo in merito al soggiorno sostenibile

Se è vero che il report evidenzia come il concetto di viaggio sostenibile voglia dire cose molto diverse per molte persone, questo rivela anche come parlare di alloggi eco-compatibili sia spesso oggetto di confusione e, a volte, di scetticismo. Per esempio, tra coloro che hanno affermato di non voler prenotare una struttura eco-friendly il prossimo anno, i motivi menzionati sono stati: il prezzo elevato (22%), il fatto che siano meno lussuose (10%) o che, semplicemente, non si ha la sicurezza del fatto che siano davvero eco-compatibili (13%). In particolare, gli inglesi e gli australiani non scelgono strutture eco-friendly a causa della spesa percepita (il 30% dei partecipanti), mentre il 14% dei giapponesi afferma di non fidarsi delle dichiarazioni delle strutture riguardo alla loro eco-sostenibilità.

Gillian Tans, Chief Operating Officer di Booking.com commenta: “Le strutture eco-compatibili sono anni luce diverse dall’idea che si può avere di alloggi poco illuminati, senza aria condizionata e con rubinetti a bassa pressione. Gli ospiti possono non rendersi conto che dormire su lenzuola di cotone biologico lavate con acqua riscaldata dall’energia prodotta dall’hotel stesso vuol dire soggiornare in maniera eco-sostenibile. O che gustare un pasto preparato con ingredienti prodotti nel raggio di 30 km dalla struttura significa supportare le aziende locali, e quindi fare del turismo sostenibile.”

Secondo una ricerca[ii] di Booking.com, oltre un quarto (26%) delle strutture intervistate confermano di avere in corso iniziative volte alla protezione dell’ambiente, mentre circa un quinto (19%) lavorano supportando la comunità locale. Questa percentuale cresce fino a un terzo (il 33%) e a quasi un quarto (il 24%) per le strutture ricettive di maggiori dimensioni (dalle 36 camere in su). Inoltre, più della metà delle strutture (il 51%) dispone di riconoscimenti ufficiali che attestano il rispetto di criteri di compatibilità ambientale, rilasciati da organizzazioni riconosciute, come il Global Sustainable Tourism Council.

Tans continua: “Quanta più chiarezza, comprensione e visibilità si portano intorno al tema del viaggio sostenibile, tanto più i viaggiatori saranno in grado di prendere decisioni informate in merito alle destinazioni e alle strutture dove soggiornare. Le nostre ricerche e il dialogo in corso con le strutture ricettive dimostrano la varietà degli sforzi che si stanno compiendo in tema di sostenibilità ambientale, sforzi che vorremmo portare alla conoscenza dei viaggiatori che sul nostro sito sono alla ricerca di una struttura in cui soggiornare.”

I risultati mostrano un forte consenso riguardo al fatto che c’è ancora tanto da fare a supporto dei viaggi eco-sostenibili: infatti, solo il 5% dei viaggiatori ritiene che sia facile viaggiare in questo modo. Ma quando si tratta di proporre soluzioni al problema, le idee sono le più diverse. Le due più gettonate sono gli incentivi economici, ad esempio agevolazioni fiscali in favore dei viaggiatori rispettosi dell’ambiente (con il 41% dei partecipanti in favore), e uno standard internazionale per le strutture ricettive eco-friendly (41% in favore). Anche se non c’è un chiaro consenso al riguardo, i siti di prenotazione hanno un ruolo importante da giocare in questa partita, poiché il 38% dei partecipanti al sondaggio chiede che sia più chiara la comparazione tra strutture e metodi di trasporto eco-friendly.

Un futuro più verde?

Il 62% degli intervistati ha confermato di voler soggiornare in una struttura eco-compatibile entro un anno, e il 50% dice di aver considerato (o che considererà) di visitare una destinazione solo per questioni di sostenibilità ambientale, come ad esempio la presenza di ambienti naturali protetti, animali trattati con rispetto, o iniziative a favore delle comunità locali.

Via via che più persone scoprono i viaggi eco-friendly, Booking.com sta considerando di includere nella Passion Search, la sua nuova piattaforma di ricerca, interessi a tema ambientale. Ma non solo, vuole anche far sì che cercare le migliori destinazioni per iniziative e pratiche eco-sostenibili sia sempre più facile.

Tans conclude: “È incoraggiante vedere l’interesse delle persone verso il turismo sostenibile. Con l’aumento dei viaggiatori interessati a strutture eco-compatibili, in futuro potremo sfruttare il potenziale di oltre 26 milioni di raccomandazioni della nostra base di utenti, per aiutare i viaggiatori che vogliono abbracciare l’esperienza del viaggio eco-friendly.”

[i] Dati raccolti in 10 mercati, con 1.000 intervistati per ogni mercato. Gli intervistati avevano le seguenti caratteristiche: aver compiuto 18 anni, aver viaggiato almeno una volta nel 2015, aver pianificato almeno un viaggio nel 2016 ed essere parte del processo decisionale della maggior parte dei propri viaggi. I dati sono stati raccolti a marzo 2016 da Booking.com, con il supporto di un’azienda di ricerca internazionale.

[ii] Ricerca condotta da Booking.com a gennaio e febbraio 2016 in 20 Paesi, su 5.761 strutture partner.