Rome,
22
Aprile
2021
|
12:40
Europe/Amsterdam

Da “io resto a casa” a “io resto vicino a casa”

Una nuova ricerca di Booking.com rivela che, una volta tolte le restrizioni, i viaggiatori andranno in vacanza vicino a dove vivono e aggiorneranno le mete nelle loro liste desideri

Per molto tempo abbiamo avuto l’impressione che la vita fosse stata messa “in attesa”, e l’espressione “evento senza precedenti” è diventata un luogo comune a causa delle restrizioni e dei limiti ai viaggi imposti dal COVID-19. Ma mentre iniziamo a guardare avanti, nell'aria si respira la speranza di riprendere la vita di prima e di poter tornare presto alla “normalità”. Con la missione di rendere il mondo davvero alla portata di tutti, quando sarà di nuovo sicuro farlo, Booking.com (la piattaforma online leader nel settore dei viaggi) ha commissionato una ricerca su oltre 28.000 viaggiatori provenienti da 28 Paesi e territori, per scoprire cosa i viaggiatori non vedono l’ora di fare quando le restrizioni verranno rimosse.

Tra le priorità dei viaggiatori di tutto il mondo, un posto importante è occupato dal ristabilire i rapporti interpersonali, iniziando dall’incontrare più membri della famiglia e vedere un gruppo di amici (entrambi al 72%, per gli italiani la percentuale sale rispettivamente al 74% e al 77%). Ma anche viaggiare a livello nazionale per svago è tra i primi posti, con altrettante persone (72%) in attesa di esplorare le bellezze vicino a casa e la maggior parte dei viaggiatori (65%) a livello globale il 69% degli italiani che prevede di farlo a breve. I più entusiasti alla prospettiva di viaggiare nel proprio Paese una volta tolte le restrizioni sono argentini (83%), italiani (82%) e russi (82%).

Allo stesso tempo però, più di un terzo ( 35%) dei viaggiatori globali e il 31% degli italiani vogliono andare il più lontano possibile quando le restrizioni ai viaggi saranno rimosse. I viaggiatori più desiderosi di percorrere lunghe distanze provengono da Israele (49%), Paesi Bassi (45%), Russia (46%) e Cina (43%).

Si torna a organizzare i viaggi

Lo stop ai viaggi ha cambiato il modo di pensare di molti viaggiatori e oltre la metà ( 58%) intende evitare di viaggiare in determinati Paesi e li ha quindi rimossi dalla propria "lista desideri". I viaggiatori che hanno maggiori probabilità di aggiornare la propria lista desideri con nuove mete sono i thailandesi (78%), gli australiani (67%) e i viaggiatori dalla Nuova Zelanda (67%). Mentre la pausa forzata che ci ha tenuti lontani dai viaggi ha aiutato alcuni a mettere le cose in prospettiva, per altri è stata il momento giusto per iniziare a organizzare in anticipo il tanto atteso ritorno a viaggiare. Infatti il 53% dei viaggiatori a livello globale e il 44% dei nostri connazionali ha utilizzato il tempo trascorso a casa per organizzare i propri viaggi futuri. I viaggiatori vietnamiti (74%), colombiani (72%) e cinesi (71%) sono quelli che maggiormente non vedono l’ora di trasformare i propri programmi di viaggio in realtà.

Inoltre, quando finalmente sarà il momento di fare quei viaggi tanto sognati, molte persone si troveranno anche a disposizione più giorni di ferie non usati nell’anno precedente. Quasi metà degli intervistati (45% e il 38% degli italiani) ha infatti risparmiato giorni di ferie che potrà usare per un viaggio più lungo, quando sarà possibile viaggiare di nuovo. I viaggiatori che hanno in programma di fare viaggi più lunghi sono i cinesi (68%) e i vietnamiti (67%), che hanno più probabilità di aver risparmiato giorni di vacanza.

Nel sognare la prossima vacanza, sei persone su dieci (61%) e ben il 72% dei nostri connazionali pensano che potranno fare un viaggio in spiaggia entro l'estate 2021, mentre un viaggio rilassante in spiaggia o in una spa per il 23% sarà il primo tipo di viaggio da fare quando si potrà tornare a viaggiare in sicurezza. I viaggiatori provenienti da Croazia (83%), Danimarca (87%) e Nuova Zelanda (77%) sono quelli che con più probabilità stanno organizzando un viaggio in spiaggia. Dopo un anno faticoso, rilassarsi durante un viaggio sarà fondamentale: solo il 6% infatti prenoterà un viaggio attivo e appena il 5% (7% per quanto riguarda l’Italia) darà priorità a una vacanza in città.